Sfogliando il New York Times

La Georgia certifica la vittoria di Biden

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 21/11/2020

La Georgia certifica la vittoria di Biden, mentre fallisce il complotto in Michigan. Accettazione globale del presidente-eletto. Dentro al recinto della Casa Bianca, si continua a discutere di elezioni. Ma il resto del mondo va avanti.  Dai leader dell’Europa a Xi Jinping in Cina, dalla Boeing a PayPal, capi di stato e capi di aziende mondiali, tutti hanno contattato Biden con le loro congratulazioni. E’ come se il macchinario della diplomazia, degli affari e della politica si fosse improvvisamente ricalibrato su Biden, mentre Trump e’ trattato sempre piu’ come irrilevante.

PRIMA PAGINA

–      Trump affronta una strada che svanisce per disfare la perdita. Il tentativo di Trump di annullare il risultato delle elezioni, e’ stato svuotato due volte da suoi alleati repubblicani. Prima in Georgia, dove il responsabile delle elezioni ha dichiarato dopo il secondo conteggio: “Io vivo secondo il motto che i numeri non mentono”. Poi in Michigan, dove i senatori repubblicani chiamati da Trump alla Casa Bianca appositamente per convincerli a stare dalla sua parte, hanno dichiarato di non avere alcuna informazione “ che possa cambiare il risultato delle elezioni in Michigan. Ci atterremo alla legge e seguiremo il normale processo elettorale in Michigan, come abbiamo sempre fatto”.

–      L’Arabia Saudita si prepara per una Casa Bianca meno amichevole. Pressioni da Biden potrebbero portarla a moderare le sue politiche. Per quattro anni, e’ sembrato che il dittatore in carica, il Principe Mohammed Bin Salman, potesse fare qualunque cosa senza aspettarsi obiezioni dalla Casa Bianca. Bombe saudite hanno ammazzato migliaia di civili in Yemen, attivisti sono andati e sono in prigione, agenti sauditi hanno ammazzato e smembrato il giornalista Khashoggi. Nulla di tutto cio’ ha suscitato qualche reazione dalla Casa Bianca, attaccata a un’alleanza utile soprattutto per il commercio di armi. Adesso si deve preparare a un nuovo leader che ha dichiarato di essere contrario alla guerra in Yemen e di voler punire le violazioni dei diritti umani: “E’ ormai il momento di restaurare un senso di equilibrio, prospettiva e fedelta’ ai nostri valori nelle relazioni con il medio oriente. Renderemo chiaro che l’America non rinuncera’ mai piu’ ai suoi principi solo per comprare petrolio o vendere armi”.

–      Nella transizione, la politica incombe sull’economia. Ci sono molte differenze fra i democratici e i repubblicani. Ma da una cosa sono uniti: entrambi vogliono un’economia forte e vibrante, e quando un partito passa il potere all’altro, entrambi vogliono garantire una transizione morbida per il bene dell’economia. Cosi’ e’ sempre stato: da Bush padre a Clinton, da Clinton a Bush figlio, da Bush figlio a Obama, da Obama a Trump. Ma questa settimana, ci sono chiari segni che la tradizione non e’ piu’ rispettata. L’amministrazione Trump sta cercando di privare Biden degli strumenti essenziali per sostenere e rivitalizzare l’economia . E cio’ fa intravedere un futuro in cui ci sara’ meno continuita’ e piu’ rischi di crisi ogni volta che c’e’ cambio di partito alla presidenza.

PAGINE INTERNE

–      La Pfizer cerca un’approvazione veloce. Ha chiesto alla F.D.A. (ente di controllo sulle medicine) di autorizzare il vaccino per casi di emergenza.

–      Crisi in tutto il paese, con molte fotografie e questo lungo sottotitolo che riassume e spiega la situazione: L’America e’ vicina a 200.000 nuovi casi al giorno, e ha gia’ avuto oltre 250.000 morti da marzo. Piu’ di 80.000 persone sono in ospedale, il numero piu’ alto dall’inizio della pandemia. Mentre la situazione peggiora, gli stati e le comunita’ locali, privi di direttive federali, continuano ad andare ciascuno per la propria strada. 

–      Si chiude un occhio sull’universo. Il telescopio Arecibo di Porto Rico, che per anni ha cercato creature extraterrestri e pericolosi asteroidi, deve essere abbattuto prima che crolli.

–      Difficolta’ per le scelte di Biden. Il Presidente-eletto incontrera’ ostacoli nel far approvare dal senato le scelte dei suoi collaboratori.

–      I pericoli del ghiaccio sottile. In aumento gli annegati nelle parti del nord dove fa piu’ caldo del solito.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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