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L’illogicità del “Travel Ban” negli USA per gli italiani

Per via della pandemia, oggi negli Usa possono arrivare cittadini da Taiwan, Brunei e Andorra, ma non quelli dall’Italia e gli altri 25 paesi dell’area Schengen. Dal marzo dell’anno scorso gli Usa hanno imposto un “travel ban” (o divieto di viaggio) da alcuni paesi considerati a rischio per ridurre le possibilitá di trasmissione del Covid-19, e tra questi l’Italia (e tutti i paesi dell’area Schengen).

Dopo 19 mesi questo “ban” non é stato ancora rimosso, nonostante l’Italia non sia piú un paese a rischio, anzi, lo é molto meno di alcuni stati americani come il Tennessee (87 infettati per 100.000 abitanti ed il 41.5% vaccinati) e la Florida (53 infettati per 100.000 abitanti ed il 52.6% vaccinati).

Per arginare questa “idiozia” il governo americano, invece di aggiornare la lista, ha pensato di tamponare il “travel ban” con il National Interest Exception (NIE) per alcuni paesi che godono del Visa Waver Program (VWP), cioé quelli che non hanno bisogno di visto per brevi visite negli Usa.

Quindi dall’Italia, che é uno dei 39 paesi nel VWP, possono entrare negli Usa solo cittadini che si qualificano per il NIE, un programma che include otto principali categorie, tra cui giornalisti, studenti, rappresentanti governativi, accademici e ricercatori. Il NIE esclude anche turisti e quegli italiani che vorrebbero recarsi negli Usa per affari o per partecipare a conferenze e fiere.

Per ottenere l’autorizzazione NIE un cittadino italiano che vorrebbe viaggiare negli Usa deve recarsi all’Ambasciata o al consolato americano per la richiesta ed il rilascio é a discrezione del funzionario consolare. 

L’alternativa al NIE per i cittadini dei paesi con il VWP come l’Italia sarebbe, prima di entrare negli Usa, trascorrere 14 giorni in uno dei paesi che non hanno il “travel ban”, come Messico, Giappone, Aruba, oltre a quelli indicati in alto (Brunei, Andorre, Taiwan, ma anche Cile e Slovacchia) e fare il tampone 72 ore prima dell’imbarco.

Per un italiano in Europa il sistema piú semplice per raggirare il NIE si é rivelato essere quello di trascorrere 14 giorni in Turchia (in quanto esente dal travel ban), anche se la Turchia non é tra i paesi nel VWP ed ha un tasso positivitá di 157 per 100.000 persone con vaccinazione al 55,7%.

Per rendersi conto dell’assurditá del NIE per i viaggiatori italiani basta fare il confronto con alcuni degli altri paesi che non si trovano sulla lista del “travel ban”. Con 75 infettati per 100.000 persone ed il 64% della popolazione vaccinata, l’Italia é a minor rischio di Giappone (129 infettati per 100k e 50% di vaccinati), Messico (87 infettati e 33% vaccinati) e Brunei (232 infettati e 33% vaccinati).

Tra i paesi esenti dal “travel ban” che realmente presentano meno rischi dell’Italia vi sono: Cile (con 21 infettati per 100.000 persone e 75.5% vaccinati) e il Canada (con 51 infettati e 71% vaccinati). Questi dati dell’agenzia Reuters risalgono al 29 agosto, 2021 e riportano gli ultimi 7 giorni.

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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Tag: travel ban

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