Il pagamento di per sè è un atto di dolore e ci si prova in tutti i modi a renderlo piacevole spostando l’attenzione dal nostro portafogli a soluzioni che sberluccicano e che ci distraggano dalla “sofferenza”.
+94% di aziende che hanno investito in tecnologia per andare in questa direzione.
Il 22% dei retailer sta integrando le diverse soluzioni di pagamento elettronico con i loro gestionali.
Si parla di unified commerce e chi lo fa ha aumentato le vendite (+46%).
Diesel parla di esperienza “olistica” ma è già stato coniato un nuovo termine: osmocanalità (se ti è venuta la pelle d’oca è normale).
Gli smartpos stanno diventando un must perché sono in grado di “gratificare” l’acquirente: ma è questa la vera innovazione? La gara a chi è più bravo a sfilarci i soldi con il sorriso? Non può essere il punto di vista giusto. Il valore lo dobbiamo riconoscere a chi ci semplifica la vita rispettando sostenibilità e inclusione, perchè il digitale e la sua trasformazione devono aggiungere qualcosa, non togliere. Focalizziamoci sui servizi a valore aggiunto.
Anni fa pensavo che il settore dell’adv fosse quello più creativo e stimolante: i pagamenti non sono da meno; assisto a una rivoluzione inarrestabile e ne continueremo a sentire e vedere delle belle.
Buona osmocanalità a tutti
Dati KPMG, presentati al Salone dei Pagamenti e ABI Eventi.
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