Già nel 2012 Parker aveva venduto la partecipazione di controllo in The Wine Advocate a un fondo di investimento asiatico. Ora tocca a Michelin.
Robert Parker, probabilmente il più influente critico enologico della storia, si è ritirato formalmente da The Wine Advocate all’età di 71 anni.
Parker, il cui ritiro è stato annunciato dalla caporedattrice del magazine Lisa Perotti-Brown sul sito web della pubblicazione, negli ultimi anni aveva gradualmente ridotto i suoi incarichi. “È con sentimenti contrastanti che annuncio che Robert M Parker Jr, a partire da oggi, cesserà formalmente le sue critiche sul vino e si ritirerà da Robert Parker Wine Advocate”, ha dichiarato Perotti-Brown.
Nel dicembre 2012, Parker aveva venduto la partecipazione di controllo in The Wine Advocate a un fondo di investimento asiatico,mentre nel 2017 Michelin aveva acquisito una partecipazione del 40% nel business, successivamente il gruppo francese ha acquisito l’intero pacchetto. Oltre ad essere la Bibbia del fine dining, oggi quindi Michelin ha la più autorevole voce in capitolo anche sui vini.
“Il suo contributo all’innalzamento significativo della scrittura critica e obiettiva sul vino e sulla qualità del vino non può essere sottovalutato. La sua inesauribile esperienza di degustazione e le sue opinioni esperte e dirette mancheranno certamente ai consumatori e al business del vino”. Lo stesso Parker ha aggiunto: “Andando in pensione da The Wine Advocate, ho l’onore di passare il testimone al nostro meraviglioso team. È giunto il momento per me di rinunciare a tutte le responsabilità editoriali e di board con effetto immediato. Alzo il mio bicchiere a tutti voi per essere stati parte di questo viaggio e spero che tutti continueranno a condividere l’entusiasmo per la scoperta dei vini”.
Parker aveva scoperto la sua passione per il vino quando visitò l’Alsazia nel 1967 – la sua futura moglie Patricia stava studiando nella regione – ma continuò i suoi studi legali, laureandosi e diventando avvocato a Baltimora nel 1973. Nel 1978, ha iniziato a pubblicare The Baltimore-Washington Wine Advocate, che è stato ribattezzato The Wine Advocate un anno dopo. La rivista nasceva dall’idea di creare una rivista libera da legami finanziari con cantine produttrici e commercianti di vino, una guida che avrebbe prodotto opinioni imparziali sui vini e al servizio dei consumatori e finanziata esclusivamente dagli abbonati.
Ma la vera svolta per Parker si ebbe nel 1983 con le recensioni sull’annata bordolese del 1982. Un millesimo che in prima istanza fu ritenuto da molti critici mediocre con una produzione etichettata come eccessivamente matura e con vini che avrebbero avuto difficoltà a invecchiare. Parker invece fin dall’inizio ne parlò in termini entusiastici. E in effetti il tempo diede ragione a Parker e nel giro di pochi anni i vini del 1982 dimostrarono di completare la propria maturazione e affinamento rivelandosi col tempo sempre migliori. La consacrazione poi si ebbe con l’invenzione del sistema di valutazione dei vini in centesimi che ancora oggi è il sistema di riferimento per il settore della critica enologica.
Grazie alla sua crescente reputazione e base di iscritti, Parker è stato in grado di lasciare la sua carriera legale nel 1984 e concentrarsi sul vino a tempo pieno. The Wine Advocate ha ora abbonati in oltre 40 paesi in tutto il mondo.
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