Sfogliando il New York Times

Sabato sera a New York – 20/06/20

Prima dell’epidemia, che ha chiuso tutti i posti dove si riuniva la gente, in un sabato sera a New York non si aveva che l’imbarazzo della scelta. Provo a fare un rapido elenco delle possibilta’ diviso per categorie, senza minimamente illudermi di coprire tutto. E comunque parlando solo di Manhattan, ma anche gli altri quartieri, che qui non cito, hanno i loro punti di spettacolo.

TEATRO

–       Broadway, 41 teatri con piu’ di 500 posti, raggruppati intorno a Times Sqare e la 42 street, piazza prennemente gremita di turisti e venditori di tutto, ambulanti e stabili, aperta tutta la notte. Oggi deserta, tutto chiuso. 

–      Off Broadway, 62 teatri con piu’ di 100 ma meno di 500 posti. Sparsi un po’ dappertutto, ma concentrati soprattutto nella parte sud di Manhattan, comunemente chiamata “downtown”.

–      Off-off Broadway, 24 teatri con meno di 100 posti, sparsi in tutta la citta’, ma anche loro in maggioranza downtown

CINEMA

26 sale di tutte le dimensioni, con uno o piu’ schermi, sparse in tutta la citta’. A meno di avere un film di grande successo che restava nella stessa sala anche mesi, solitamente si cambiava titolo tutti i venerdì, e il venerdì stesso uscivano sui giornali le recensioni dei film nuovi. Che escono ancora oggi, ma i film passano direttamente alla TV.

MUSICA “SERIA”

–      OPERA: Il Metropolitan Opera House, che si affaccia maestoso sulla grande piazza del Lincoln Center, era aperto dai primi di settembre a fine maggio e metteva in scena ogni anno almeno 25 produzioni diverse, con uno sforzo produttivo probabilmente unico al mondo. Quest’anno ha chiuso la stagione subito dopo Natale, progetta, se tutto va bene, di riaprire il 31 dicembre. Nascono e muoiono altre compagnie d’opera dedicate a opere minori, rappresentate in luoghi non tradizionali. Anch’esse chiuse

–      MUSICA CLASSICA: Sempre al Lincoln Center, il David Geffen Hall presentava tutto l’anno concerti di musica classica antica e moderna, compresa una stagione estiva nei cinque parchi principali di New York. Prima dell’epidemia si parlava di ristrutturarlo per migliorarne l’acustica. E la Carnegie Hall, musica classica con molte orchestre straniere, ma anche qualche serata di musica leggera. Molti anni fa, si esibi’ qui Renzo Arbore con la sua orchestra.

MUSICA LEGGERA

Innumerevoli i locali dove si esibivano cantanti e/o orchestre, concentrati Downtown Manhattan ma presenti anche negli altri quartieri: jazz, pop, rock-and-roll, country. Tutti chiusi anch’essi, ma con notizie sui giornali di quello che gli artisti fanno.

RISTORANTI, PIZZERIE, BIRRERIE, BAR

Piu’ che innumerevoli, sparsi proprio ovunque, il vero cuore della vita sociale di New York e soprattutto della vita del sabato. Possono servire solo consegnando la merce fuori dal locale.

Bene, cari lettori, mi fermo qui, a questo panorama di “quello che era”. Sabato prossimo – lo prometto – vi diro’ che cosa fa la gente il sabato sera adesso e come le istituzioni nominate sopra cercano di mantenere il contatto con il pubblico.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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