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Salvini chiude i porti italiani ai migranti, scontro con Malta

Salvini chiude i porti italiani ai migranti. Scontro con Malta

È scontro aperto tra Italia e Malta sui migranti. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha deciso di chiudere i porti italiani all’attracco di una nave della Ong Sos Mediterranée, la Aquarius, che ospita a bordo 629 persone, tra le quali 123 minori non accompagnati, undici bambini e sette donne incinte. In una nota congiunta, il ministro dell’Interno e quello alle Infrastrutture Toninelli hanno chiesto a Malta di «rispondere ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave». Ma per il governo maltese l’isola «non ha competenza» su questo caso dato che il recupero dell’imbarcazione «è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma». In serata è intervenuto con parole molto dure anche il presidente del Consiglio Conte. «Al premier maltese Muscat ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà che si trovano sull’Aquarius – dice Conte – ma si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire e a farsi carico dell’emergenza». A nulla è servito nemmeno l’appello Onu: «Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell’Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido».

La decisione presa da Salvini non ha precedenti ed è il segnale che il nuovo governo lancia all’Europa: l’Italia non può essere lasciata da sola a gestire l’emergenza. Da segnalare che c’era stato un precedente sabato: il comandante della Seefuchs, una delle navi arrivate sabato a Pozzallo, aveva confermato che la guardia costiera di Malta aveva negato l’entrata in porto, nonostante le cattive condizioni del mare. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, era stata fatta approdare sulla costa siciliana.

Successo della Lega nelle amministrative

Ieri quasi sette milioni di italiani sono stati chiamati alle urne per rinnovare 761 consigli comunali. Affluenza in calo di sei punti rispetto alle precedenti elezioni. Lo spoglio è ancora in corso, ma la tendenza generale è piuttosto chiara: il centro-destra avanza, guidato da una Lega che conferma quanto emerso dai sondaggi più recenti, il M5s precipita spesso sotto il 10%, il centro-sinistra sembra in fase di recupero e, per esempio, conquista al primo turno una città importante come Brescia, dove il centro-destra s’era impegnato in modo particolare. Altro risultato positivo per il centro-sinistra ad Ancona, unico capoluogo di regione chiamato alle urne: la sindaca Pd uscente Valeria Mancinelli è in vantaggio sugli altri, con oltre il 40%, e se la vedrà al ballottaggio con il candidato civico sostenuto dal centrodestra Stefano Tombolini. Il M5s è al ballottaggio ad Avellino contro il candidato del centro-sinistra. La Lega e il centro-destra sembrano in grado di vincere nelle città venete finora governate dal Pd. Scajola è primo a Imperia, il centrodestra è in vantaggio nettamente a Taranto, Sondrio, Brindisi, Terni, tutte città dove al ballottaggio se la vedrà col candidato di centro-sinistra. L’avversario del centro-destra a Viterbo sarà il candidato di una lista civica, a Catania probabilmente il centrodestra prenderà il sindaco al primo turno (Enzo Bianco sta intorno al 30%, il M5s sembra irrilevante). Il Movimento 5 stelle è probabilmente fuori dal ballottaggio anche a Messina, dove al secondo turno dovrebbero arrivare Placido Bramanti (centrodestra) e uno tra Antonio Saitta (centrosinistra) e Cateno De Luca (civiche di centro). Il M5s è fuori infine nei municipi romani. Sgarbi è stato eletto sindaco di Sutri (Viterbo) con quasi il 60% dei voti. A Barletta le liste civiche del centro-destra hanno già conquistato la città, a danno del candidato cinquestelle.

Vettel vince in Canada e torna leader del Mondiale

Partito dalla pole, Sebastian Vettel ha vinto il gran premio di Montreal, tornando in vetta al Mondiale con un punto di margine su Lewis Hamilton, arrivato solo quinto. Sul podio accanto al ferrarista Bottas secondo e Verstappen terzo. Per Vettel è la terza vittoria stagionale e la numero 50 della carriera. È dal 2004, con Schumacher, che la Ferrari non vinceva in Canada.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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