Nato alla fine del 2017 dal recupero di un’ex fabbrica a Barriera di Milano, Edit è un progetto molto ambizioso volto a creare un polo gastronomico dalle mille sfaccettature: all’interno di questa grande struttura giocata su due piani, infatti, coesistono bakery cafè, pub, birreria, cocktail bar e ristorante gourmet.
La nostra prova si riferisce a quest’ultimo aspetto della proposta, curato dai fratelli Costardi, già “stellati” con il loro ristorante a Vercelli; per questa nuova avventura si sono divisi i compiti con Christian che è chef resident a Edit e Manuel che manda avanti il luogo originario. Per provare la loro cucina a Torino occorre entrare nella grande struttura e salire le scale centrali che portano al primo piano. Qui si hanno dinnanzi due scelte: cenare ad uno dei tavoli oppure sedersi sugli sgabelli con affaccio sulla cucina a vista, esperienza che consigliamo. In questo secondo caso non si ha a disposizione il menù classico, ma viene fornito al cliente un mazzo di carte, con la prima che riporta i costi delle tre proposte – menù 4 ingredienti 60€, 6 ingredienti 70€, Costardi Bros. menù 98€ – e del relativo abbinamento al calice, e le altre con disegnato un ingrediente ciascuno: scelte le carte (ingredienti), si consegnano allo chef che realizzerà il percorso che consta di un piatto per ingrediente.
Per il vino, invece, la scelta viene supportata da un tablet fornito ad ogni avventore che racconta una carta ben pensata e dai ricarichi non stratosferici. Accolti da un calice di Champagne come benvenuto, insieme al famoso crunch di Renato Bosco (partner del progetto Edit) riempito con gambero di Mazara del Vallo e foie gras e da un ottimo baccalà mantecato con crema di patate e noce moscata, abbiamo dato il via alla nostra cena lo sgombro marinato nell’aceto di Timorasso servito su salsa di pomodoro con capperi, olive taggiasche e pomodori in tre consistenze messi sopra, un piatto semplice ma ben eseguito. È stata poi la volta dell’eccellente baccalà in oliocottura con crema di peperoni gialli e rossi e cialda croccante di pane, seguito da un altro ottimo piatto, il vitello tonnato rivisitato, in pratica una tartare di vitello marinata nell’aceto di Timorasso, scottata a fuoco vivo e adagiata su una delicata salsa tonnata.
Impeccabile pure la cotture del risotto burro, salvia e lime, con l’acidità di quest’ultimo dosata magistralmente. Cottura attenta anche per l’anatra lasciata giustamente rossa, servita con mele e miso. Al termine dei piatti salati si viene invitati ad alzarsi e sedersi dalla parte opposta della cucina dove vengono serviti pre-dessert, dolce e piccola pasticceria, nel nostro caso rispettivamente un ottimo gelato al cassis con polvere di capperi, sale Maldon e scorza di limone, il rinfrescante minestrone di frutta e verdura proposto con un gelato all’olio di oliva e un goloso krapfen ripieno di crema pasticciera.
Molto bello nell’insieme, un eccellente recupero di una fabbrica che ha avuto il merito di riuscire a separare gli spazi per le diverse proposte.
Servizio: Molto cortese e preciso. Il mangiare letteralmente affacciati sulla cucina, inoltre, è un’esperienza che consigliamo: si può vedere così la preparazione dei singoli piatti e come un ottimo chef dirige la truppa, chiamando le comande e stoppando piatti che non lo convincono (come è successo con la nostra anatra). Il “sì, chef” con cui all’unisono rispondono gli aiuti cuoco alle richieste di Christian Costardi, fa un po’ trasmissione televisiva, ma anche questo fa parte del copione di un’esperienza appagante sotto tutti i punti di vista.
Voto 4/5
Edit by Costardi Bros. Via Francesco Cigna, 96/15 – Torino. Telefono 011/19329700
Recensione tratta da “Il Saporario – Torino” de La Pecora Nera Editore.
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