Occorre spostarsi in zona San Paolo, quasi Pozzo Strada, fuori dai percorsi più battuti per ristorazione e turismo, per incontrare una validissima osteria, a tutti gli effetti ristorante visto il servizio e la tipologia di piatti in carta. Un menù che viene aggiornato periodicamente secondo la stagione, soprattutto per la contingente disponibilità di verdura e frutta e che comprende quattro/cinque scelte per ogni tipologia tra antipasti, primi e secondi, mentre i dolci, un loro punto forte, sono quasi una decina.
Per la nostra cena abbiamo optato per il menù degustazione che comprende antipasto, primo, secondo e dolce a scelta tra quelli proposti, in porzioni adeguate, quindi non troppo abbondanti, per riuscire ad assaporare tutto in modo equilibrato. Dopo un gradito amuse bouche offerto – del formaggio fresco con caramello piccato e bacio di dama salato con fegatini – abbiamo iniziato la nostra cena con un tonno di coniglio glassato su purea di cavolfiore, dove la carne era tenera e con una nota acida solo accennata e il cavolfiore era dolce e saporito, e un polpo arrostito al rosmarino su crema di ceci dalla consistenza perfetta e dal sapore di erba aromatica che ben si sposava con i legumi.
A seguire, degli ottimi gnocchetti di patate rosse fatti in casa con abbondante e delicata fonduta di toma di Lanzo, e un ottimo “carciofo in quattro consistenze”, ovvero sotto forma di lasagna la cui forma e consistenza ricordava una millefoglie accompagnata dal carciofo in vellutata, in insalata appena scottato e in mousse con formaggio fresco. Ben fatti e gustosi entrambi i secondi assaggiati: la coscia di faraona confit su ribollita toscana e lo stinco con patate viola e riduzione di mirto. Degna conclusione con il soufflé di ricotta con scorzette d’arancio e crema al cioccolato e il bonet con crema di castagne e mirtilli freschi: per quest’ultimo avremmo solo preferito che venisse preparato con l’uovo e cotto a bagno maria, come da tradizione piemontese, mentre quello proposto assomigliava più a una bavarese con cioccolato e amaretti). In ultimo, ottimi pane e focaccia “home made” e buoni i vini al calice con un ricarico non eccessivo (4/5€).
Attento, cortese e disponibile sia da parte dei due giovani camerieri in sala che da parte della titolare, particolarmente solare e accogliente.
Voto 4/5
Osteria Novecento, Via Issiglio, 20/A San Paolo – Torino. Telefono 011/3852351
Recensione tratta da “Il Saporario – Torino” de La Pecora Nera Editore.
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