Anteprima News

Torneremo a vivere in campagna?

Succede Oggi

Sole sul Centro-sud. Sole e nuvole sul resto d’Italia, con un po’ di pioggia sull’arco alpino • Giornata mondiale dell’igiene delle mani • La Corte costituzionale tedesca si pronuncia sugli strumenti finanziari eccezionali adottati dalla Banca centrale europea • I pois di Yayoi Kusama • L’ultimo saggio di Stiglitz • Pirandello sui canali social del Teatro Out Off • Paola Cortellesi descrive i fili elettrici di Pistoletto nel palinsesto di #iorestoacasa con il Maxxi • I Pooh su Rai Uno • George Clooney su Rai Movie, Louis Malle su Cielo, Soderbergh su Sky Cinema Comedy • Il Vangelo di oggi: «Io e il Padre siamo una cosa sola».

Torneremo a vivere in campagna? Opinioni a confronto

Nomisma calcola che il prezzo delle case calerà del 16% in tre anni, entro il 2021 le compravendite crolleranno del 35%, «il fatturato del settore potrebbe più che dimezzarsi nel 2022 a 50 miliardi rispetto ai 108 previsti senza il Covid, le quotazioni di uffici (-17%) e negozi (-18%) andranno a picco mentre i contraccolpi sul modello Airbnb – uscito con le ossa rotte dall’emergenza – ridisegneranno il mondo degli affitti a breve» [Livini-Ricciardi, Affari &Finanza].
 
Stefano Boeri, parlando con Michele Masneri, è tornato sull’idea della dispersione, cioè il progressivo abbandono delle città in favore delle campagne, cioè di un vivere decentrato, disperso. «Se dispersione dev’essere, perché non gestirla invece che subirla? Se prendiamo le quattordici aree metropolitane italiane, perché non facciamo in modo che ognuna adotti un centinaio di centri appenninici che stanno in stato di abbandono? Mettiamo le città in rapporto con luoghi non centrali, prendiamocene cura come abitanti delle metropoli. Penso a un gemellaggio, un’adozione. Ci vorrebbe un ministero della dispersione». Fuksas, che è d’accordo: «Gli Appennini sono pieni di paesi abbandonati. È l’occasione per rigenerarli. La fuga dalla città potrebbe dare linfa a bellissimi luoghi che sono l’identità d’Italia: San Benedetto da Norcia e gli ordini monastici, san Francesco d’Assisi, Dante, Giotto, Urbino, la pittura e poi la transumanza, la lana, la ricchezza dei Medici…: tutto viene da lì». Carlo Giordano, fondatore e ad di Immobiliare.it non è d’accordo: «Siamo seri: lei andrebbe a vivere in campagna? Mi ricordo trent’anni fa, quando nacque Milano 3, le pubblicità, con tre bambini che correvano nei prati. Ma chi fa più tre bambini oggi? E poi a scuola dove li manda? Preferiamo una bella scuola comoda, a Milano. E non siamo certo disposti a fare un’ora di macchina al giorno. Secondo i dati di Immobiliare.it, in questi due mesi di lockdown non c’è stato nessun cambiamento nelle ricerche delle case degli italiani. Tra gli 8,7 milioni di ricerche che si fanno sul nostro sito non abbiamo notato nessuna fuga verso la campagna, anzi»
E le famigerate aree interne?
«Ma Roma è un’area interna di suo. E da Milano uno dove va? Ad Assago? In quei posti che ci metti un’ora di macchina? Poi con la tua, di macchina, perché non ci arriva neanche l’Enjoy. Poi la sera che fai?» [Foglio].
Giordano: «A Milano non se ne accorgeranno neanche della crisi. Milano ha una domanda doppia dell’offerta. Ci sono tre milioni di persone che vogliono abitarci, il doppio di quanti la città ne può contenere.
E solo 660 mila case. Perché non si è costruito molto negli ultimi anni. Così il mercato riprenderà esattamente come prima» [ibid].

Mariarosa Mancuso s’è inserita nel dibattito: «La campagna è tutta vostra, buona per la villeggiatura ma non per la vita». Per confermarsi nel sentimento, è andata a vedere Berlino – Sinfonia di una grande città, un film di Walter Ruttman del 1927. «Si comincia con il treno che arriva in stazione, l’orologio sulla torre del municipio segna le cinque di mattina. I passeggeri (campagnoli giustamente risucchiati dalla città) scendono e si avviano verso le rispettive occupazioni. Il metronotte finisce il giro, tram e metropolitane cominciano a riempirsi – guardiamo con una certa invidia, tutto quel che verrà dopo è anche peggio. Le ciminiere sbuffano, i macchinari si mettono in moto, il latte viene imbottigliato, il suonatore d’organetto è già pronto con il cappello. L’altoforno fa il suo dovere, il panettiere sforna pagnotte e panini. I pacchi di giornali vengono portati alle edicole. I postini escono con la tracolla a fare le consegne. La sinfonia berlinese dura poco più di un’ora, e ne concentra 24. Nelle città si lavora e ci si diverte, escludendo qualsiasi forma di contemplazione diversa dal guardare la gente e le vetrine. C’è la pubblicità, il luna park, i cinema e i teatri di varietà, i locali da ballo, la partita di hockey (più che altro, neve pressata). La campagna e il natio borgo selvaggio arrancano distanziatissimi».Clamoroso
La Unimar Beacwear ha lanciato il trikini, bikini più mascherina coordinata, da esibire quest’estate sulle spiagge [Valentini, ItaliaOggi].

In prima pagina

• Nel primo giorno della fase 2 non ci sono stati grossi disagi. Nessun esodo verso il Sud, nelle città è tornato il traffico e si sono viste file ordinate alle stazioni di metro e bus. A Roma macchine parcheggiate in doppia fila, a Milano la gente s’è riversata nei parchi, a Palermo nei cimiteri
• Dopo gli Stati Uniti, anche il governo britannico attacca la Cina per la gestione del coronavirus: «Troppe domande senza risposta». Secondo il Dipartimento della sicurezza nazionale Usa, Pechino ha ritardato a informare l’Organizzazione mondiale della sanità per fare scorte di materiali sanitari. Per l’Oms però non ci sono prove
• Ad aprile i viaggi dei treni merci tra Cina ed Europa sono aumentati del 46%, un record
• Gli attualmente positivi in Italia sono scesi sotto quota centomila. Ieri 195 morti. Fa ben sperare il vaccino testato allo Spallanzani: gli anticorpi generati sembrano capaci di bloccare il virus. Conte ha accolto l’appello di 16 senatrici e ha deciso che vanno aggiunte più donne alla task force di Colao e al comitato tecnico-scientifico
• Tra fine febbraio e fine marzo in Italia si è registrato il 49,4% di morti in più rispetto al 2019. E 11.600 decessi non hanno ancora una spiegazione chiara. Record a Bergamo: +568%, a Roma -9,4%
• Nella provincia di Hubei da trenta giorni non ci sono nuovi casi. Negli Usa 15 Stati riaprono le attività nonostante l’aumento dei contagi. L’Ue ha lanciato una raccolta fondi per ottenere un vaccino e ha messi in cassa finora 7,5 miliardi di euro. La Francia ha scoperto che il primo caso di Covid-19 risale al 27 dicembre. Per l’Università di Bonn i contagi in Germania  potrebbero essere dieci volte di più di quelli conteggiati. In Spagna per il secondo giorno il numero di morti è molto basso
• La Nuova Zelanda per la prima volta dall’inizio dell’emergenza non ha avuto nuovi casi. Expo 2020 a Dubai è stata rinviata di un anno. Code per gli alcolici a New Delhi
• Le accuse di Di Matteo a Bonafede mettono in crisi i cinquestelle
• Ad aprile l’indice manifatturiero italiano è crollato al minimo storico
Fca sta pensando di chiedere prestiti per 6 miliardi
• Le banche negano il prestito da 25 mila euro a Mastino, il ristorante dello Sceicco bianco di Fellini a Fregene
• La Commissione Europea ha autorizzato aiuti di stato per sette miliardi dal governo francese ad Air France
• È andato in bancarotta J Crew, il marchio d’abbigliamento statunitense che piaceva tanto a Michelle Obama
• Il Califfato approfitta dell’emergenza coronavirus per riprendere gli attentati in Iraq e in Siria
• Al New York Times il Pulitzer per il giornalismo investigativo
• I prossimi Mondiali di nuoto a Fukuoka, in Giappone, slittano di un anno all’estate del 2022
• Ronaldo è tornato a Torino
• I calciatori del Catania hanno messo in mora la società. Non ricevono soldi da gennaio
• Dai test sui calciatori dei club tedeschi di prima e seconda divisione sono emersi dieci casi di positività. Difficile ora che i campionati in Germania riprendano a maggio

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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