Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Di Arianna Gozza
Una cosa che non smetto di fare in questi giorni, in cui il tempo sembra essere congelato e noi in una fase di arresto, è pensare al giorno in cui potrò uscire di casa e respirare a pieni polmoni liberamente. Solo quando si perde una cosa si ci rende conto di quanto essa sia importante: ultimamente me ne sto rendendo conto .I ricordi di ciò che era prima la nostra vita sono l’unica cosa che mi aiutano a non cadere nella malinconia del presente e che mi aiutano a guardare al futuro.
Cosa farò domani? Nulla di speciale: farei le cose più banali, più “normali”, per rendermi conto di quanto esse siano importanti. Inizierei di nuovo ad essere felice e tranquilla, magari dando più importanza ad un abbraccio, ad un bacio, capendo che non posso fare a meno del confronto con il prossimo; mangerei con gusto nuovo un gelato con le mie amiche, ridendo delle cose buffe che tanto ci caratterizzano. Andrei a trovare i miei nonni, con cui faccio ogni sera videochiamate ma che mi manca tanto abbracciare.
Purtroppo ho il presentimento che dopo questo nemico che sembra invincibile, il mondo cambierà, noi cambieremo: saremo prevenuti su tutto, le distanze si allargheranno, e vivremo sempre nella paura di una nuova pandemia. Ed è proprio questo quello che mi preoccupa del domani .Sarebbe molto grave farci prendere dal terrore di chi ci sta vicino ,prendere le dovute precauzioni sarà necessario ma senza dimenticarci di ciò che più ci caratterizza in quanto esseri umani: il confronto.
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