Persino i difensori si chiedono come sia avvenuta una simile tragedia
Finché non ce lo spiegano, non smetteremo di chiederci che cosa stessero facendo i rispettivi compagni dell’assassino e della vittima, mentre l’altro infliggeva 11 coltellate, alcune delle quali molto profonde. Non è un colpo di pistola che uccide in un attimo. C’è voluto almeno mezzo minuto perché il lungo pugnale entrasse e uscisse dal corpo del povero brigadiere. C’era il tempo di fermarlo. Se la sarebbero cavata con una tiratina d’orecchie. Quella ferocia è inspiegabile. Gli altri due, come mai non sono intervenuti? Il complice, vabbé, mente sotto dettatura del legale. Ma il carabiniere?
Sono Benemeriti, ma, persino nella tragedia, riescono talvolta a cadere nel ridicolo
Chi è il mediatore? Perché ha denunciato i due americani pur avendoli indirizzati a chi gli aveva rifilato tachipirina per cocaina? Come mai l’altro carabiniere ha assistito alle 11 pugnalate senza reagire? Anziché presentarsi più numerosi e in serio assetto operativo hanno finto un normale controllo documenti. Un’adeguata azione di polizia avrebbe, invece, risparmiato la vita al povero vice brigadiere. Un’altra vittima della droga, ma anche di ingenuità e superficialità. Per tanti punti oscuri, che sarà facile chiarire, i legali degli assassini cercano ora cavilli per giustificare un bieco omicidio.
Sembrava superato l’amore compulsivo degli italiani per principi e principesse
Oggi “la vedova scaltra”, storica vignetta del disegnatore Guglielmo Guasta, alluderebbe a Megan e Harry. Mi chiedo a chi interessano le loro vicende. Dal 1900 al 1966 quella satira apparve ogni settimana sul Travaso, giornale umoristico e ironico molto diffuso. Davanti alla tomba del marito, la donna in lacrime chiedeva al Signore di riunirla a quell’anima santa. Però, dopo aver visto realizzato il ponte sullo Stretto, pagare le tasse agli italiani, mantenute tutte le promesse elettorali. Oggi vorrebbe non sentire più parlare della coppia reale. Ogni giorno, su tutti i giornali, non se ne può più.
Vietato sedersi sulla scalinata di Trinità dei Monti
Dopo il Colosseo e la Tour Eiffel è forse il monumento più famoso del mondo, pur essendo una semplice scalinata di 136 gradini, progettata per celebrare la pace tra Francia e Spagna. È un luogo suggestivo che ricorda amori celebri e avvenimenti storici. Protagonista di grandi film, è citata in poesie di Goethe, Keats, Pavese e tanti altri. Da quando, in occasione del giubileo del 1725, Papa Benedetto XIII la inaugurò, è la prima meta dei 35 milioni di turisti che ogni anno visitano Roma. Appena arrivati si recano a Piazza di Spagna. Ora non ci si possono più sedere. Ma che fastidio davano?
Con l’impunità e l’esagerata tolleranza, si mortifica la Giustizia e aumenta il teppismo
Criminali e delinquenti di tutto il mondo sognano la residenza in Italia. Da noi beneficiano di leggi molto permissive e accomodanti, che non esistono altrove. L’ultimo caso, a Bergamo, ne attirerà altri. Dopo un diverbio per futili motivi due ragazzi lasciano la discoteca in moto. L’uomo bianco, 31 anni, con cui avevano litigato li insegue in auto li tampona e non li soccorre. Qualcuno lo consiglia di costituirsi. I giovani, 18 e 21 anni, muoiono e il giudice declassa il reato da omicidio volontario a stradale. Il colpevole gli giura che non aveva intenzione di uccidere. Così se n’è tornato a casa
Ma dove andremo a finire, si chiedono le poche persone di buonsenso rimaste
Un tempo c’era più dignità e senso della misura persino tra delinquenti e tra i loro ammiratori. Ricordo da ragazzo il funerale di un mafioso di alto livello. Un suo tirapiedi, incaricato dalla famiglia di spendere due parole di circostanza in ricordo, non osò dire che era una brava persona e meno ancora un galantuomo. Si poteva ammirare per la pulizia. Si lavava continuamente. Era l’uomo più profumato del mondo. Oggi se muore un criminale il cordoglio è diffuso e non si esita a definirlo “un grande” perché era un ultrà dello stadio. Al dolore per la perdita si uniscono anche tifosi avversari.
Pur essendo l’allenatore Sarri napoletano DOC
La Juve ha vietato la vendita di biglietti per la seconda di campionato a chi è nato in Campania, senza distinzione di sesso, età e professione. Non è razzismo, ma prudenza e prevenzione che si trasforma nell’ennesima occasione per polemizzare. Perché non succeda nulla – diciamo la verità – dovrebbe vincere tre a zero il Napoli, dal primo minuto di gioco. Se no, andrebbe a pezzi l’Allianz Stadium. Ma c’è chi scopre subito il lato incostituzionale del divieto. La nostra legge fondamentale è maestra di equivoci tra diritti e doveri. La democrazia sembra alleata di scalmanati e mascalzoni.
Come mai si costruiscono più ospizi e case di riposo che asili nido?
Grazie alla longevità gli anziani sono in continuo aumento. La società è cambiata. Tutti ce ne lamentiamo, ma nessuno fa nulla per riequilibrarla. Un tempo le famiglie erano numerose. Oggi non c’è più il tempo né la voglia di mettere al mondo bambini. Troppe difficoltà, spese, sacrifici, responsabilità. Inoltre, le donne vengono licenziate appena incinte. Poi, vallo a trovare un altro lavoro. Li facesse lo stato i figli. Ecco come le nascite sono inferiori ai decessi. Chi verserà i contributi necessari a pagare le pensioni? Ma, allora, come mai non facciamo sbarcare almeno le coppie di emigranti?
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