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Calvizie: chi è pelato deve rassegnarsi?

Calvizie: chi è pelato deve rassegnarsi?

Sul problema dei capelli che cadono soprattutto a novembre: si tratta di «effluvio stagionale», vale a dire della fase telogen. I capelli attraversano la fase telogen in autunno e all’inizio della primavera. La «fase telogen», quella che, negli animali, è la muta. Santo Raffaele Mercuri, direttore dell’Istituto di Dermatologia e Cosmetologia dell’ospedale S. Raffaele di Milano: «I capelli vivono tre fasi: la chiamata “anagen”, quella della crescita del pelo; la “telogen”, quella terminale in cui il capello è ancora nel bulbo pilifero ma cessa dalle sue funzioni; la “catagen”, fase di riposo del follicolo. Dopo ricomincia l’anagen».

Chi è pelato deve rassegnarsi?

«No. Oggi esiste una tecnica, chiamata P.R.P. (plasma ricco di piastrine), e il S. Raffaele è uno dei riferimenti di eccellenza in Europa per questa tecnica. Una parte del sangue viene prelevato e scomposto in globuli rossi, bianchi e piastrine; queste ultime vengono concentrate, stimolate con il carbonato di calcio e altri fattori di crescita. Facciamo poi delle micro punture per stimolare determinate cellule staminali adulte che si trovano alla base di ogni follicolo pilifero attivo, per ridare scientificamente vita al ciclo del capello» [a Marco Palma, Giornale].

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Delitti e suicidi

  • Marcello De Prata, di anni 52, maresciallo della Guardia di Finanza, si presentò nella cartoleria della moglie Antonella Laurenza, di anni 45, e sparò a lei, poi sparò alla sorella sua Rosanna, insegnante di anni 43. Avendole ammazzate tutt’e due, tirò sui loro genitori, mandandoli all’ospedale. Infine appoggiò la canna della pistola alla tempia e fece fuoco. Si seppe poi che marito e moglie si stavano separando, lei terrorizzata che lui l’avrebbe ammazzata, ecc. (ieri in via Roma, Vairano Patenora, neanche settemila abitanti nell’Alto Casertano).
  • Gian Marco Gimmelli, di anni 32, convocò a casa la sua ex Ilenia Fabrizio, di anni 18, che gli aveva dato un bambino. Costei si presentò col compagno attuale, Claudio Zaccaria, di anni 25. Discutono e perdono il lume degli occhi. Dopo i cazzotti, Gimmelli piglia a coltellate Zaccaria finché non lo vede morto in terra, poi salta alla gola della ragazza, ma quella scappa col sangue che le cola pel corpo, esce in strada e grida: «Aiuto! Salvate Claudio!» non ha capito che Claudio è già andato. Il Gimmelli, rimasto solo, si taglia le vene. Poi apre il rubinetto del gas. Poi urla «faccio esplodere tutto!». Poi spalanca la finestra, s’affaccia e guarda giù. La folla e i poliziotti da sotto: «Fermo! Non farlo! Rientra!». Lui invece si tuffa, di testa, e si spiaccica sull’asfalto, però senza morire. Lo portano all’ospedale ed è gravissimo (ieri mattina, primo piano di via Fosso Santa Lucia, centro storico di Avellino).

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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