Sfogliando il New York Times

Gli ospedali preparano gli strumenti per le prossime battaglie. 50 stati, 50 tattiche e molti rischi

Cari lettori, mi presento. Sono Umberto Bonetti, ex-direttore della Rai Corporation, vivo a New York da 40 anni. Dal 18/5/2020 vi presento questa rubrica quotidiana per portarvi in giornata le notizie piu’ importanti del New York Times. La preparo nel mio mattino, la potrete leggere dalle vostre ore 18. Vi riporto il titolo dell’articolo (in grassetto) seguito da un breve commento o da una sintesi del pezzo (in corsivo).
Spero che vi interessi e sarei molto grato di vostri commenti.

OGGI IN PRIMA PAGINA

  • Si stima che ritardare le misure preventive, sia costato 36.000 vite. Il numero di morti fino al 3 maggio, sarebbe stato 29.410 se l’obbligo di mantenere la distanza fra persone fosse cominciato una settimana in anticipo. Il vero numero di morti invece, nello stesso periodo, e’ stato 65.307. Lo studio e’ basato su modelli di contagio che dimostrano anche che l’epidemia potrebbe ricominciare man mano che gli stati si riaprono.
  • Xi, approfittando della crisi, solidifica il suo potere. Il leader della Cina offre un audace messaggio sul coronavirus: “I grandi progressi storici sono sempre successi dopo grandi disastri”. E aiutato dalla sua macchina propagandista , mette da parte gli errori commessi dal partito all’inizio della crisi e punta sul futuro.
  • Il troppo è troppo”: l’inondazione colpisce un Michigan già martoriato. Migliaia di abitanti di Midland abbandonano le case a causa della rottura di due dighe, impauriti anche dal virus.
  • Laboratori intensificano la gara per essere i primi, o persino i quarti, a trovare il vaccino. In  una ricerca medica senza precedenti in ambizione e scopo, volontari in tutto il mondo si rimboccano volentieri le maniche per ricevere vaccini sperimentali. Le compagnie farmaceutiche e i laboratori più avanti nella ricerca sono probabilmente Pfizer, l’Universiota’ di Oxford, e Moderna.

IN EVIDENZA

Gli ospedali preparano gli strumenti per le prossime battaglie. 50 stati, 50 tattiche e molti rischi

In Connecticut, dove erano dall’inizio a mezz’asta, le bandiere sono state alzate per segnalare la ripresa degli affari. In Kentuky, i negozi di regali hanno spalancato le porte, e in Alaska, ristoranti bar e palestre (aperti ma con molte limitazioni) si preparano a tornare alla normalità. Le manovre per liberare il commercio da ogni vincolo, dimostrano l’immensa pressione politica e sociale sui governatori dei singoli stati, anche se gli scienziati rimangono cauti e timorosi di una seconda ondata. Con milioni di disoccupati e molti Americani che stanno entrando nel loro terzo mese di isolamento, la spinta sui governatori di entrare in azione è almeno pari a quella contraria all’inizio della crisi. Ma la vita resta molto lontana dalla normalità. A parte i molti limiti che si sono messi a ristoranti, bar, spiagge e altri luoghi di aggregazione, la gente esce di casa non sentendosi completamente libera e tranquilla. E quindi spesso malvolentieri.

NELLE PAGINE INTERNE

  • Giorno del giudizio per Abbas. La decisione del leader palestinese di interrompere la cooperazione in materia di sicurezza con Israele, ha creato timori di uno scontro.
  • In coda per il voto, virus o no. Con poca e niente protezione contro il virus, in Burundi si e’ votato per rimpiazzare il leader al comando da anni.
  • Per i proprietari di automobili, una vecchia abitudine. Avevano avuto due mesi di sollievo dal dover spostare l’auto per far passare i camion della spazzatura. Ma e’ finito questa settimana.
  • Il lungo intervallo. La dipendenza dell’economia dai grandi eventi dal vivo con pubblico e’ andata aumentando per anni e la sospensione di questi raduni si sta facendo sentire socialmente ed economicamente.
  • Pompeo difende il licenziamento. Il ministro degli esteri si rifiuta di spiegare perchè ha voluto il licenziamento di una degli ispettori del suo ministero.
  • Momento delicato per la ginnastica. Con l’allontanamento di un importante allenatore per abusi emozionali, i ginnasti domandano cambi più profondi.
  • Paparazzi in tempi di mascherine. Fotografano lo stesso, facendo anzi della mascherina un oggetto di abbellimento e curiosità.
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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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