Sfogliando il New York Times

L’affluenza aumenta insieme alla suspense, mentre la nazione in tumulto da’ il suo verdetto

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 04/11/2020

PRIMA PAGINA

Nota personale: il New York Times viene stampato, come tutti i giornali, la sera prima, verso le 23. Le notizie che porta, quindi, non contengono quanto puo’ essere successo dalle 23 al mattino, quando la gente, me compreso, lo legge. Ieri sera si sono svolte le elezioni e molti conteggi sono ancora in corso adesso, ore 10 del mattino e i risultati provvisori danno a Biden 238 voti elettorali e a Trump 213 (vince chi raggiunge i 270). Ci sono ancora 5 stati con i conteggi troppo indietro per poter parlare di risultati provvisori, ma le previsioni piu’ accettate danno Trump vincente.

–      L’affluenza aumenta insieme alla suspense, mentre la nazione in tumulto da’ il suo verdetto. Titolo a tutta pagina, su due righe, sopra a due fotografie dei due candidati, che occupano l’intera meta’ superiore della pagina.

–      Stati chiave in palio, mentre la battaglia Trump-Biden si estende nella notte. La gara presidenziale e’ andata avanti nella notte di ieri, non essendo riuscito Biden ad ottenere vittoria in nessuno degli stati solitamente trumpiani, e Trump in buona posizione in stati che i democratici speravano di conquistare. Al momento che scrivo, sono ancora in ballo Georgia, Michigan, Nevada e Nord Carolina.

–      La corsa finale ai seggi elettorali e’ stata piu’ fluida del previsto. Con un numero record di voti ancora non espressi, gli addetti alle elezioni hanno riferito di operazioni relativamente fluide, con niente di diverso dalle solite lunghe code e qualche malfunzionamento delle macchine. La massiccia affluenza e l’uso del voto per posta hanno portato a un rallentamento dei conteggi in qualche citta’, ma quello che gli esperti temevano che potesse succedere in una giornata elettorale cosi’ insolita (chiusure di seggi, minacce agli elettori, violenze), non e’ successo .

–      Mascherina? Disinfettante? Facendo il loro dovere civico? Hanno votato dalle automobili e su tavoli all’aperto. Sono stati in coda rispettando la distanza sociale. Hanno indossato le mascherine e disinfettato le mani. In tutta America i votanti  hanno partecipato a un’elezione dove il coronavirus era sia un argomento di disputa elettorale che una minaccia. Il virus che ha lasciato milioni di lavoratori disoccupati e ha ammazzato piu’ di 230.000 persone sara’ una delle sfide piu’ importanti per il prossimo presidente. Trump che, comunque vadano le elezioni, sara’ ancora presidente per piu’ di due mesi, e’ in lite con i suoi consiglieri al punto di minacciare di licenziare il massimo esperto, dr. Fauci. Biden ha detto  che “il primo passo per battere il virus e’ battere Trump”.

PAGINE INTERNE

–      La marijuana per uso ricreativo legalizzata in New Jersey. Dopo anni di liti e discussioni, i votanti del New Jersey hanno approvato a larga maggioranza la legalizzazione della marijuana per scopi ricreativi, mettendo sotto pressione gli stati immediatamente confinanti (New York, Pennsylvania e Connecticut) a fare lo stesso. L’Arizona ha passato una legge simile e la stanno per passare anche altri stati, con il risultato che un quarto degli americani vivranno in stati dove e’ consentita.  La legalizzazione e’ un grande vantaggio per gli stati, sia per le tasse che possono essere molto cospicue sia per le minori spese giudiziarie.  

–      Maggioranza in Senato incerta. Il capo dei senatori, Mitch McDonnel, uno dei piu’ asserviti servitori di Trump, e’ stato riconfermato. Ma i democratici stanno lottando in queste ultime ore di conteggi elettorali, per conquistare la maggioranza del senato.

–      Maggioranza al senato statale. I democratici sono vicini a conquistare una maggioranza decisiva al senato dello stato di New York.

–      Gli stati ancora incerti usano metodi differenti nei conteggi dei voti per posta. Problemi legali rendono le cose piu’ difficili.

–      Se i ristoranti spariscono, che cosa succede alle citta’? Sulla prima pagina del fascicolo affari, con due grandi fotografie di un ristorante chiuso e una strada cittadina deserta. Sottotitolo: l’insieme dei ristoranti di citta’,  punto d’incontro cruciale per i giovani professionisti, e’ stato annullato dall’epidemia.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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