Sfogliando il New York Times

Le privazioni del Covid devastano le comunità povere.

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 03/01/2021

Come sempre la domenica, il NYT e’ composto di vari fascicoli separati, ciascuno col suo titolo. Eccoli, ognuno con una notizia tratta dalle rispettive prime pagine.

– 1 / 28 pagine. THE NEW YORK TIMES. Le privazioni del covid devastano le comunità povere. Ci sono molti numeri che possono quantificare l’impatto della pandemia e della recessione. Almeno 7,8 milioni di persone sono diventate povere, la caduta più grande in 60 anni; 85 milioni di Americani dicono che hanno problemi a pagare le spese di base, cibo e affitto; ci sono circa 10 milioni di lavori in meno rispetto a febbraio. Ma questi numeri non catturano la disperazione che serpeggia in molte comunità dove una vita tranquilla, seppur molto semplice, e’ rovinata dalla violenza. Di notte si sentono i rimbombi delle armi da fuoco, e la polizia riferisce di un forte aumento di omicidi. Un membro del consiglio comunale di Cleveland ha detto: “Quando non puoi fare le solite cose con la famiglia e gli amici, e le organizzazioni sociali e civiche sono chiuse, si spacca il tessuto stesso della comunità”.

– 2 / 8 pagine. AT HOME. Facciamo piani per il dopo, titolo al centro della prima pagina, circondato da una ventina di vignette con i nostri desideri rimandati. Ne cito qualcuno: “Star seduto a un bar  a bere e chiacchierare col barman”; “Sono un’infermiera e dopo 10 mesi di maschera sogno di rimettermi il rossetto”; “Abbracci, tutti i tipi di abbracci. Abbracci felici e tristi. Abbracci per celebrare e abbracci di famiglia”; “Fare esercizi con gli amici in palestra”. 

– 3 / 8 pagine. REAL ESTATE. Disegno a tutta pagina di un uomo, zaino in spalla e valigia, sulle scale di casa. Titolo e sottotitolo spiegano il contenuto: Tornando a casa, con rinnovate prospettive. Attaccati dai social media per scappare da New York devastata dal covid, molti, ma non tutti, i rifugiati della pandemia stanno tornando in città. Con all’interno numerose foto di famiglie sorridenti e delle loro case di città.

– 4 / 12 pagine. SUNDAY BUSINESS. Foto a tutta pagina di una fattoria in Colorado solcata da un canale di irrigazione. Titolo e sottotitolo: Wall Street vede miliardi in Colorado. L’interesse degli investitori nell’acqua può ridefinire le antiche regole di chi controlla una delle più importanti risorse degli Stati Uniti. 

– 5 / 6 pagine. METROPOLITAN. Foto su metà della pagina di un’ anziana signora in poltrona che legge, con titolo a tutta pagina: I più vecchi dei vecchi possono sopportare anche questo. Niente visitatori. Niente amici alla tavola da pranzo. I vicini che muoiono. Ma molti vecchi si sono dimostrati resistenti. Didascalia: Come molti di noi, Ruth Willig, 97 anni, ha trovato deprimente la vita durante la pandemia. Ma e’ riuscita a leggere due memorie di Obama, e ultimamente le cose sono un po’ migliorate.

– 6 / 10 pagine. SUNDAY REVIEW. L’intera prima pagina e’ occupata da un disegno molto realistico di un malato in sedia a rotelle spinto da un’infermiera, sullo sfondo di edifici cadenti. Titolo e sottotitolo: Completo isolamento. Il primo caso di coronavirus negli USA e’ successo in una casa di cura in febbraio. Da allora, 120.000 tra lavoratori e pazienti sono morti. Il disastro, in gran parte ignorato dai mezzi di comunicazione, continua. All’interno, un grafico con questo titolo: Negli USA, le case di cura a lungo termine hanno il 5% di tutti i casi di coronavirus e quasi il 40% del totale delle morti.

– 7 / 23 pagine. BOOK REVIEW. Recensioni dei libri usciti in settimana, tutti americani. Anche nelle due classifiche (10 libri di narrativa e 10 di saggistica) solo titoli americani. Nella saggistica, le memorie di Obama “A promised land” sono ancora la primo posto.

 – 8 / 12 pagine. ARTS&LEISURE. Fascicolo sulle arti molto impoverito negli ultimi mesi per la mancanza di spettacoli con pubblico. Tutto in TV ormai. La prima pagina e tre pagine interne sono dedicate all’ultimo film di David Fincher “Mank” con Gary Oldman.

– 9 / 46 pagine. THE NEW YORK TIMES MAGAZINE. In gran parte dedicato al football americano, con questo titolo: La stagione del football universitario ha portato gioia ai tifosi – e introiti alle università. Ma finisce fra un risorgere della malattia e con una domanda di fondo: valeva la pena?

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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