Di Marta Cavaliere
Difficile riassumere in poche righe tutto ciò che ci manca in questi giorni. La nostra vita è cambiata totalmente in un batter di ciglia. Noi, che eravamo abituati a vivere una vita frenetica, dinamica, spesso anche stressante ma sempre piena di emozioni che riempiono il cuore, ci ritroviamo ormai a vivere le nostre giornate tra le quattro pareti di casa e a guardare la realtà che ci circonda dal vetro di una finestra. Noi, che non apprezzavamo quasi nulla della vita che ci è stata portata via, ora apprezziamo anche solo lo spiraglio di luce che entra dalle fessure della finestra e che ci sveglia la mattina. Prima non volevamo alzarci dal letto alle sei e trenta per andare a scuola, ora son convinta che pur di uscire ci sveglieremmo anche alle cinque. Ci manca da morire la nostra normale quotidianità: gli impegni scolastici, il viaggio in pullman, l’appuntamento settimanale in palestra. Ma soprattutto, ciò che ci manca di più, sono le persone amiche e che amiamo come un genitore che sta lontano. Ci manca andare a visitare i nonni, portargli un po’ di gioia e riceverne. Che malinconia!!!
Ci rendiamo conto solo ora, che ci è stato portato via tutto, di quanto sia bella la vita. Siamo fatti così noi uomini, da sempre ,non ci accorgiamo del valore di qualcosa fin quando non lo perdiamo. Appena usciremo da questa reclusione forzata ricominceremo a vivere, e questa volta sul serio: impareremo ad apprezzare qualunque cosa e qualunque gesto e sorridere salutando qualcuno per strada non sarà mai tanto bello. Nulla accade per caso. Succede tutto per una ragione: in qualche modo questa quarantena ci ha dato una scossa, ci ha aiutato a capire l’importanza di ogni momento, bello o brutto che sia. Torneremo ad emozionarci di fronte ai colori accesi di un tramonto, di fronte ad una poesia, ritorneremo a correre dietro un mondo veloce e non più fermo come quello di questi giorni e allora riusciremo a toccare il cielo con un dito.
Dalla rubrica Diario di una quarantena:
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