Progetto Simba: Facebook che si propone di collegare tra di loro le coste africane con la posa di fibre ottiche sottomarine. Investimento previsto: un miliardo di dollari. Zuckerberg ha già posato in Africa 800 chilometri di cavi facendo perno a Gulu, nord dell’Uganda (a Gulu c’è un grande ospedale il Lacor o anche S. Mary’s hospital fondato dal pediatra italiano Piero Corti e da sua moglie Lucille. L’ospedale è stato sempre in prima linea nella lotta all’AIDS e nella cura e accoglienza dei profughi e dei feriti della lunga guerra che ha tormentato le regioni del nord Uganda, oltre che della gravissima epidemia di ebola dei primi anni 2000 – Ndr su segnalazione di un lettore). Obiettivo: prepararsi a raccogliere clientela africana stipando i dati relativi in Europa e negli Stati. Gli africani collegati a Facebook sono oggi 170 milioni su una popolazione di 1,2 miliardi.
Equiano: progetto Alphabet per una rete di cavi sottomarini al largo delle costre dell’Africa occidentale.
Via della Seta digitale: progetto di 5.600 chilometri di cavi sottomarini tra Fortaleza in Brasile e Kribi in Camerun. Connette Europa, Asia (Pakistan) e Africa (Gibuti). Società che se ne occupa: la Huawei Marine Networks, al 51% dei cinesi di Huawei, al 49% dell’inglese Global Marine [Simoncelli, Sta].
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