A 18 anni dal crollo delle Torri gemelle è stata identificata la vittima numero 1.643. Il nome e le generalità non sono state rese note ma si sa che il test del dna è stato effettuato sui resti di un cadavere recuperato nel 2013 durante la ricostruzione di Ground zero. All’appello manca ancora circa il 40 per cento delle 2.753 persone scomparse. Il riconoscimento delle vittime avanza molto lentamente: negli ultimi cinque anni ne sono state identificate cinque.
L’ultima lo scorso anno: si chiamava Scott Michael Johnson, nel 2001, aveva 26 anni e lavorava come operatore finanziario all’89esimo piano della Torre Sud. Ora, nuovi strumenti tecnologici per il sequenziamento genetico promettono di dare risultati più accurati in minor tempo. Le famiglie dei dispersi sperano ancora di poter dare degna sepoltura ai loro cari.
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