di Marina Perzy
Lessi molti anni fa in un libro di filosofia/alchimia che dopo il 2000 d.C. saremmo entrati nell’era del femminile, verso un matriarcato, un’alzata di quella Forza specifica che sonnecchia dentro ogni donna, anche se molte a volte non la percepiscono… La Donna dorme nella donna. Dopo duemila anni di dominio del maschile/ patriarcale stiamo assistendo progressivamente a un cambiamento, più donne in posti di comando e ruoli che solitamente sono affidati a uomini – pur sempre con lotte e battaglie – ma avvantaggiate da doti uniche come l’accoglienza, la tenerezza, migliori capacità di mediazione, la praticità e l’organizzazione.
In compenso gli uomini, stanno via via modificando il loro essere solo “cacciatori” sviluppando maggiormente la loro parte femminile: tutti abbiamo entrambe quest’aspetto! Definita per questo da studiosi l’Era della Colomba, ma quando il pensiero cambia modifica la propria logica e i propri punti di riferimento, ne consegue invariabilmente un mutamento delle leggi fisiche. Questo significa che il corpo umano si scoprirà nuove potenzialità, e che la natura di questo mondo comincerà anch’essa a obbedire a regole diverse. I cambiamenti hanno sempre strappi, eccessi, ribellioni, credo che stiamo proprio assistendo a questo. Donne sempre più presenti, importanti, in ogni campo dalla letteratura, del cinema, registe che finalmente protagoniste, in politica, in campi di ricerca medica, umanitaria, senza ovvio manifestarsi anche il lato negativo che ne consegue come quello di alcune, che al posto di comando truffano Onlus e intascano i soldi destinati ad altre donne in difficoltà o altre ancora che commettono atrocità e sono complici di finti abusi e affidi illeciti come assistiamo nella cronaca di Bibbiano.
Donne uccise, stuprate delitti orribili commessi da amici, amanti e mariti o chi dice di “amare” così tanto da non accettare di essere lasciato. Se pensate una volta, era tipico della donna subire un tradimento o accettare l’amante del marito e solo casi rari sfociavano in un delitto. Ora l’indipendenza, la libertà di esprimersi, di vivere e di ribellarsi è palese al costo della propria vita, così per figlie di religioni in cui il padre vieta l’amore con chi a lui non è gradito, abbigliamenti occidentali, o pratiche a dir poco barbare. Una nuova forma di malattia, prima inesistente, riguardante proprio l’accettazione di un cambiamento del proprio corpo è la Dismorfofobia cioè si ha una visione distorta, del proprio aspetto esteriore, questo colpisce chi si preoccupa molto della propria immagine. Diciamo che è pane per i social. Conseguenza: donne (anche uomini) che si rifanno chirurgicamente continuamente e diventano delle caricature se non dire altro di se stesse, ma loro guardandosi allo specchio vedono la loro immagine di quando erano giovani! Ne hai 80 di anni… ma ti vedi come una di 45 anni!
La sesta edizione de “Il Tempo delle Donne” la rassegna organizzata dal Corriere della Sera, e che termina in questo fine settimana alla Triennale di Milano è dedicata proprio a questo tema, I Corpi la loro evoluzione, a come siamo diventati e come saremo in futuro.
Il primo aspetto è quello filosofico: siamo sempre più consapevoli di come la nostra unione di mente e corpo sia oggetto (anzi soggetto!) di una continua metamorfosi. E la metamorfosi porta con sé l’accettazione dell’imperfezione. Non esiste un codice unico di comportamento come non esiste un ideale superiore di bellezza e di forza: siamo tutti difettati, e dunque tutti perfetti.
Il secondo si lega alla tecnologia: muovendo dal futuro che è già tra noi – macchine intelligenti, social, chip sottopelle, protesi – proviamo a capire come cambieranno i nostri corpi e, con loro, la nostra anima o psiche. Tantissimi ospiti, personaggi famosi, partecipano a questo progetto che dalla Triennale di Milano dove è cresciuto e dove la festa termina ha allargato alle periferie della city con incontri, workshop, musei, concerti, feste di quartiere dall’uno al 15 Settembre con filo conduttore il corpo e i corpi su cui ogni gruppo ha cucito la propria proposta che aggregandosi in un unico programma diventa un’estesa festa-festival metropolitana creando così un laboratorio di etica per comprendere meglio quella rivoluzione di cui accennavo sopra e perché ci prepari, ci aiuti e non impaurisca oltremodo questo cambiamento.
P.S. Segnalo due film in uscita fatti da donne e per le donne ma non solo: la nuova edizione di “Piccole Donne” nuova versione con un cast stellare insieme al premio oscar Maryl Streep e l’ altro film “ E poi c’è Katherine ” con Emma Thompson diretto da Nisha Ganatra una commedia che fa il verso a Miranda Priestly, ma in versione televisiva dato che la protagonista è una famosa conduttrice di show. Storia di ruoli maschili e femminili nel lavoro…molto divertente!
Se le donne non esistessero… il mondo finirebbe!
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