Parola di Direttore

Il Presidente Conte, il Sindaco Raggi e i Bronzi di Riace

SODANO – Dopodomani sabato 10 novembre potrebbe essere il giorno in cui Roma, la capitale d’Italia, sarà liberata dalla presenza di un sindaco che, a ragion veduta, può essere giudicato il peggiore che sia mai stato seduto sul più alto scranno del Campidoglio. Una giovane signora, o come usano definirsi i militanti del movimento di Beppe Grillo la cittadina Virginia Raggi, avvocato senza arte né parte, votata qualche tempo fa da una maggioranza di romani arcistufi delle malefatte dei dirigenti del Partito Democratico, potrebbe essere costretta da una sentenza del Tribunale di Roma e da un regolamento del movimento a dover dare le dimissioni e tornarsene a casa. Ma comunque vada la delusione dei cittadini romani che l’hanno sostenuta è tale che la carriera politica della Raggi si può considerare arrivata al capolinea.

PACELLI – Il 5 ottobre scorso nell’edizione romana del “Corriere della Sera” è apparsa una fotografia a dir poco imbarazzante: il Presidente del Consiglio Conte percorreva una strada di Roma circondato dalla sua scorta con a fianco un generale dell’Aeronautica Militare. Niente di particolare, se non fosse per lo sguardo di Conte, fisso davanti a se, forse per non calpestare le immondizie che cospargevano la strada probabilmente usciti dai grandi sacchi collocati lungo i marciapiedi. Nessun commento. Nessuno che abbia espresso un minimo di meraviglia per la capitale di un grande paese europeo in cui il capo del governo cammina tra i rifiuti. Il Sindaco pentastellato tace, asserragliato in Campidoglio, il personale dell’AMA azienda municipalizzata della nettezza urbana sciopera, l’Amministratore Delegato della società prospetta la impossibilità di pagare gli stipendi dei dipendenti per mancanza di fondi: a Roma tutto ciò appartiene alla quotidianità.

SODANO – E se aggiungiamo a tutto questo l’orrore di San Lorenzo la misura è colma. Non poteva non accorgersene il Truce Salvini sceso come un falco fra gli abitanti del quartiere romano per fare la sua arringa: ristabilire ordine e sicurezza, fuori la Raggi dentro la Saltamartini. E così è iniziata la nuova campagna elettorale per il Campidoglio. Ma l’avvocato del popolo non era mica il Presidente del Consiglio?

PACELLI – Il Presidente Conte sembra esserselo dimenticato: se lo ricordasse si sentirebbe quanto meno imbarazzato nel non mostrare alcun disagio dinanzi alla situazione in cui si trova il popolo romano: stando alle premesse non dovrebbe, quale suo avvocato, intervenire affinchè cessi lo sconcio di una città in cui i servizi pubblici sono ormai un lontano miraggio. L’ATAC, azienda dei trasporti urbani, sull’orlo del fallimento è priva dei mezzi di trasporto necessari a far fronte ai suoi compiti istituzionali. L’AMA sembra navigare nello spazio siderale, l’ACEA azienda dell’acqua e dell’energia elettrica ha il Presidente indagato per diversi reati, mentre la pioggia sommerge le strade in quanto il sistema fognario, con le caditoie ostruite non è in grado di recepire l’acqua piovana… Questa è Roma oggi. Non ritiene l’avvocato del popolo che anche il popolo di Roma abbia qualche diritto che debba essere tutelato nei confronti di un’Amministrazione Comunale che non si sa se definire più inetta o incosciente? O forse la sua azione è frenata dal timore di spiacere a Di Maio cui deve la Presidenza del Consiglio? Può anche darsi che tutto dipenda dall’essere felice della definizione affibbiatagli di barbaro, come affermato in una recente intervista televisiva.

Conte, Raggi e i Bronzi di Riace

SODANO – Ma nel “caso Roma” i barbari non sono arrivati dal nord Europa, avevano già la residenza nella città eterna dalle parti di Ostiense, dove c’è il palazzone dell’ACEA. Si tratta di quella storica impresa che fornisce acqua ed energia alla Capitale, presieduta da un noto affarista nelle grazie del ministro della giustizia, che ha deciso recentemente di razionare la luce alla città. Interi quartieri al buio causa una rete molto vecchia, una manutenzione a dir poco insufficiente e per finire la mancata potatura degli alberi. Alberto Torquati, presidente democratico del quindicesimo municipio, attribuisce a quest’ultima inadempienza del Campidoglio la ragione per cui camminare di notte è diventata una operazione ad alto rischio. Solo i barbari potevano spegnere la luce a Roma, senza che nessuno osasse protestare. Che cosa si può fare?

PACELLI – Talvolta è necessario cambiare Avvocato per non finire in galera innocenti. Sembra invece ingiusto con le accuse al Sindaco: ormai le è stato detto di tutto ma l’Avvocato Virginia Raggi ha deciso di non rinunciare al posticino in Campidoglio. Vengono in mente, chissà perché, i bronzi di Riace, facce comprese.

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Giampaolo Sodano

Artigiano, mastro oleario, giornalista e dirigente d’azienda, Giampaolo Sodano è nato a Roma. Prima di vincere nel 1966 un concorso ed entrare in Rai come funzionario programmi svolge una intensa attività pubblicistica come critico letterario e cinematografico. Nel 1971 è giornalista professionista. Nel 1979 è dirigente d’azienda della RAI. Nel 1983 è eletto deputato al Parlamento. Nel 1987 torna all’attività professionale in RAI ed è nominato vice-presidente e amministratore delegato di Sipra e successivamente direttore di Raidue. Nel 1994 è direttore generale di Sacis e l’anno successivo direttore di APC, direzione acquisti, produzioni e coproduzioni della Rai. Nel 1997 si dimette dalla RAI e diventa direttore di Canale5. Una breve esperienza dopo della quale da vita ad una società di consulenza “Comconsulting” con la quale nel 1999 collabora con il fondo B&S Electra per l’acquisizione della società Eagle Pictures spa di cui diventa presidente. Nel 2001 è eletto vicepresidente di ANICA e Presidente dell’Unidim (Unione Distributori). Dal 2008 al 2014 è vicepresidente di “Sitcom Televisione spa”. E’ stato Presidente di IAA. Sezione italiana (International Advertising Association), Presidente di Cartoons on the bay (Festival internazionale dei cartoni animati) e Presidente degli Incontri Internazionali di Cinema di Sorrento. Ha scritto e pubblicato “Le cose possibili” (Sugarco 1982), “Le coccarde verdemare” (Marsilio 1987), “Nascita di Venere” (Liguori editore 1995). Cambia vita e professione, diventa artigiano dell’olio e nel 1999 acquista un vecchio frantoio a Vetralla. Come mastro oleario si impegna nell’attività associativa assumendo l’incarico prima di vicepresidente e poi direttore dell’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (AIFO). Con sua moglie Fabrizia ha pubblicato “Pane e olio. guida ai frantoi artigiani” e “Fuga dalla città”.

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