Camilla’s Kitchen: di inglese, oltre al nome, in questo locale ci sono sicuramente gli interni e l’atmosfera. La cucina invece è dichiaratamente piemontese, a parte qualche piccola influenza nazionale e internazionale, come piemontesi sono del resto le materie prime di assoluta qualità che il titolare stesso va a scovare tra le eccellenze gastronomiche regionali. Volendo assaporare in toto la cucina piemontese si può scegliere il menù degustazione (40€), altrimenti la scelta à la carte dà la possibilità di provare anche interessanti variazioni sul tema.
Dopo un buono sformato di cardi gobbi con fonduta di lait brusch, tartufo nero e nocciole, abbiamo assaggiato un gustoso vitello tonnato con salsa tonnata all’antica (senza maionese) e uova di quaglia sode, e delle capesante arrosto su crema di acciughe al peperoncino e insalatina di puntarelle, ottime per consistenza, ma dalla salsa un po’ troppo sapida e con dei fastidiosi grani di sale all’interno. Perfetto in cottura il risotto con cardo gobbo, salsiccia e barbera che al palato, però, risultava troppo saporito e mantecato con un formaggio, tra l’altro, non citato in menù; poco cremosi e pesanti gli gnocchi di patate viola ripieni di Maccagno serviti con burro Alta Langa, salvia e noci intere.
In chiusura, un “piemontsù”, versione del tiramisù con crema spalmabile alle nocciole e nocciole intere, con la crema poco compatta e disomogenea e i savoiardi eccessivamente inzuppati di caffè, e un salame di cioccolato le cui fette erano troppo spesse e fredde, quindi difficili da tagliare; buoni invece lo zabaione e il gelato al fior di latte in accompagnamento.
Eccessivi, inoltre, a nostro avviso i costi del coperto (3€) e del caffè (3€), tra l’altro non così aromatico.
Gli interni sui toni del grigio tortora, il legno dipinto di nero e le applique lucide ricordano un ristorante londinese, con tavoli piccoli, a parte due tondi più grandi, eccessivamente vicini gli uni altri; la cucina è parzialmente a vista.
Servizio: Il titolare è molto competente sull’origine delle materie prime, sulla composizione dei piatti e a livello enologico; una minor dimestichezza nel servizio rende invece la consegna dei piatti meno attenta e un po’ approssimativa. Sarebbe preferibile lasciare il compito al bravo cameriere in sala.
Voto 3/5
Camilla’s Kitchen, Via Maria Vittoria, 49/b Centro – Torino. Telefono 011/8170253
Recensione tratta da “Il Saporario – Torino” de La Pecora Nera Editore.
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